In occasione del convegno organizzato da Italia Olivicola, il Presidente Gennaro Sicolo ha lanciato una nuova sfida: rendere nell’immediato futuro la filiera oleicola-olearia più competitiva e sostenibile.
L’Officina GBS ha sottolineato i vantaggi che derivano dall’adozione di strategie e pratiche di agricoltura conservativa, quali ad esempio l‘inerbimento, l’incorporazione nel suolo di biochar, in grado di ridurre significativamente le emissioni di CO2 in atmosfera e determinare, in alcuni casi, anche un bilancio positivo.
Filippo Zanella, responsabile sviluppo business dell’azienda BiokW, ha evidenziato nel suo intervento i benefici connessi all'uso del carbone vegetale per migliorare la fertilità dei suoli e rimuove la CO2 dall’aria, contribuendo a decarbonizzare l’azienda e la filiera.
Che cos’è il biochar? Il biochar o carbone vegetale (denominato anche carbone agricolo) è prodotto dalla combustione non completa di parti vegetali. Questo processo di combustione incompleta è detta carbonificazione di biomasse e l’interramento nei suoli agricoli rappresenta di fatto una tecnica per la gestione dei residui vegetali piuttosto che bruciarli (con immediata emissione di grosse quantità di CO2), interrarli e compostarli.